Testo e foto di Angelo Licari
A parer mio le carrozze tipo UIC – X tipo 1964 Roco, checché se ne dica, sono ancora oggi valide nonostante i 26 anni compiuti.
Come era uso allora, i modelli rappresentavano un compromesso italianizzato di vetture tedesche, e di queste ultime ne avevano ereditato numerosi particolari, soprattutto nel sottocassa.
Qualche lavoretto per migliorarla (ma rimane comunque un compromesso) si può fare. Innanzitutto con un cutter si taglia il cassone delle batterie, vistosamente diverso e teutonico rispetto ai nostri, e si incolla al suo posto, dopo averlo abbassato di circa 3 mm il cassone aggiuntivo a 3 vani reperito fra gli aggiuntivi delle Corbellini (Lima, HR o Hachette); la posizione esatta si trova a metà fra il 4 ed il quinto finestrino. Eventualmente si può aggiungere un altro cassone identico (3 + 3 vani, quindi) aggiunto in seguito. Io ho scelto di riprodurre la versione d’origine col cassone a 3 vani.
I cassoni dei contattori per il cambio tensione e servizi, infilati ad incastro, sono abbastanza simili ai nostri, ma sono 5 invece che 4 e sono posizionati troppo a bordo telaio. Semplice : una volta sfilato il cassone intero dalla sua sede, si taglia da questo una porzione e si reincolla la striscia, adesso da 4 cassoni, rientrata a circa 5 mm rispetto al bordo del telaio.
Ci sono altri elementi differenti, ma per il momento mi sono fermato qui; secondo me non vale la pena di ricostruire in toto il sottocassa, gli elementi differenti sono troppi e poco visibili.
Le porte di salita sono del tipo Schlieren in acciaio d’origine, successivamente sostituite con delle simili in alluminio ma ben diverse come dimensioni del finestrino.
Le porte in acciaio sono caratterizzate da un finestrino discendente tipo Klein , al modello manca la tipica divisione a metà del telaio di alluminio, ricostruita ex novo con del plasticard sottile verniciato in color oro.
Di fianco ai corrimano delle porte , poco sopra il telaio si trovano le spie del livello acqua delle ritirate, inesistente sulle italiane. Con un cutter va asportata la ghiera e va tappato il foro con una goccia di stucco (che non ho, per cui lo vedrete ancora lì nelle foto).
Le foto 4 e 5 mostrano la carrozza così come è proposta da Roco, dalla 1 alla 3 il modello già in fase di elaborazione.