Presentata in occasione dell’Hobby Model Expo di Novegro dello scorso mese di settembre 2023, Acme ha consegnato il modello che riproduce in scala H0 1:87 la locomotiva elettrica E 656 482 di quinta serie, in livrea d’origine blu e grigia, assegnata al vero al deposito locomotive di Napoli Centrale. La macchina è riprodotta così come era in epoca quinta (Articolo 60398). Il modello viene proposto con presa decoder 21 MTC, ed è ovviamente disponibile anche versione DCC Sound (Articolo 69398).
BREVI CENNI STORICI –
Nei primi anni settanta le Ferrovie dello Stato Italiane attraversavano un periodo di riorganizzazione del parco macchine. Mentre era in atto la conversione in corrente continua delle ultime linee trifase piemontesi, le locomotive di prima generazione per viaggiatori (come le E.428) erano ormai abbondantemente obsolete, con 40 anni di servizio, mentre le più recenti E.646 stavano diventando insufficienti a causa dell’incremento del numero di passeggeri. Infatti l’aumento del numero di treni pendolari aveva spinto i vertici della direzione tecnica a riassegnare una parte delle E.646 ai treni navetta, sottraendole ai treni passeggeri di lunga tratta.
Nonostante il successo delle nuove E.444 “Tartaruga”, veloci e potenti, occorreva avere in breve tempo delle nuove motrici caratterizzate da una potenza maggiore, da velocità massime medio alte e da circuiti di comando moderni anche con uso di elettronica al posto dei vecchi sistemi elettromeccanici. Tutto questo cercando di mantenere la massima semplicità possibile. Per evitare le incertezze ed i lunghi tempi della sperimentazione si preferì ripiegare su una totale revisione del progetto collaudatissimo delle E.645 ed E.646 modernizzandolo e rendendolo più funzionale alle nuove necessità.
Essendo destinate al traino di treni pesanti, anche su linee a grande pendenza, e date le richieste tecniche in fatto di attrezzature, le E.656 avrebbero dovuto avere una massa superiore alla media, e molto spazio interno per l’alloggiamento degli impianti. Le cabine alle estremità furono previste in posizione avanzata, quasi a sbalzo. Con 120 tonnellate nella versione definitiva, le E.656 erano del 30% circa più pesanti rispetto alle E.444. I limiti del progetto a due semicasse si manifestarono presto in quanto si innescavano dei moti oscillatori e di serpeggio non facilmente controllabili. In seguito alle prove, la velocità prevista di 160 km/h si rivelò una chimera, e le E.656 vennero limitate fino a 150 km/h, un risultato che ad ogni modo non ne pregiudicò l’utilizzo al traino di composizioni di convogli a media e lunga percorrenza al di fuori del rango di categoria rapidi.
Dopo varie migliorie ed aggiornamenti a partire dai primi anni duemila la gran parte delle unità del gruppo perse la livrea d’origine Grigio Perla e Blu Orientale per adottare lo schema di cromia XMPR, in conformità al parco mezzi di Trenitalia. Successivamente tutte le macchine della serie furono dotate del sistema elettronico di controllo marcia treno (SCMT).
Nell’aprile 2010 la prima macchina del gruppo, la E.655.101, venne demolita per accantonamento mentre il 19 aprile 2013, con l’uscita dalle Officine Grandi Riparazioni di Foligno della E.655.549, si sono concluse le revisioni ordinarie di entrambi i gruppi E.656/E.655, nonostante un ultimo epilogo nel 2016, quando la E.656.570, rimasta coinvolta in un incidente con un TIR, è stata sottoposta a una revisione straordinaria con annessa ripellicolatura.
Con il ritorno al servizio universale delle locomotive E.402B, fino al 2017 in turno al servizio Frecciabianca, le E.656 sono state mano a mano distolte dai servizi Intercity Giorno e Intercity Notte ancora loro affidati ed accantonate (le ultime unità hanno prestato regolare servizio in Sicilia fino al settembre 2020 dove sono state sostituite in parte dalle E.464 appositamente attrezzate). Contestualmente, alcune E.656, nonostante la veneranda età e il ragguardevole numero di Km percorsi hanno continuato a svolgere, assieme alle E.655, il traino di treni merci o di materiale destinato alla demolizione (incluso il ruolo di locomotive di soccorso o per il trasferimento di carrozze tra depositi e i siti di riparazione).
Dal 2023 è cessata l’operatività delle ultime macchine dell’asset merci di Mercitalia, mentre un modesto numero di esemplari continua l’attività per movimentare i treni storici della Fondazione FS Italiane o per servizi di scorta più vari lungo la rete.