STORIA | La AL 56.06 della Ferrovia CircumEtnea: la più anziana automotrice termica a scartamento ridotto ancora in attività

Le automotrici termiche AL 56 della Ferrovia CircumEtnea (FCE) sono unità molto simili alle automotrici FS ALn 56 (corrispondono al modello 030 Fiat), da cui differiscono per pochi particolari, tra cui lo scartamento, che in questo caso è ridotto, ovvero da 950 mm. Le automotrici sono a carrelli ambedue motori su un solo asse. I due comparti viaggiatori offrono 16 posti in prima classe e 40 in seconda, più alcuni posti a strapuntino.

I due motori diesel sono Fiat tipo 355C, a 6 cilindri verticali ad iniezione diretta, per una cilindrata di 8.350 cm³ ed erogano 160 CV (118 kW). In totale ne furono costruite sei, numerate dalla AL 56.01 alla AL 56.06, ed entrarono in servizio tra il 1936 ed il 1937; furono consegnate con la livrea amaranto-bianco, e dagli anni quaranta, al termine della seconda guerra mondiale, la loro livrea fu convertita in quella castano-isabella, che già contraddistingueva i rotabili delle Ferrovie dello Stato Italiane.

Come detto le automotrici furono consegnate tutte entro il 1937, e rappresentarono un salto di qualità rispetto al precedente servizio espletato con le locomotive a vapore, e le carrozze a terrazzini, e furono gradite dell’utenza.

Dagli anni ottanta, dopo quasi cinquanta anni di servizio, ne cominciò l’accantonamento: il 14 ottobre del 1984 l’intero gruppo cessò ufficialmente il servizio viaggiatori.

Dopo la cessazione del servizio, le automotrici furono accantonate, e successivamente, le unità 02, 03, 04 e 05 furono demolite, mentre le unità 01 e 06 furono preservate, con quest’ultime che svolgevano servizio esclusivamente turistico.

Durante i primi anni duemila, l’unità 01 subì un guasto, non fu più riparata, e fu lasciata in accantonamento nell’ex deposito locomotive della stazione di Bronte, convertito nel 2016 in Spazio Espositivo dei Rotabili Storici. L’unità 06, invece, fu restaurata, e fu riverniciata nella livrea originale (amaranto e bianco). Quest’ultima, ancora oggi, è funzionante e svolge servizio turistico, prevalentemente sulla tratta Bronte-Randazzo.

Oggi sono 86 gli anni dell’automotrice AL 56.06 che, insieme alle altre cinque consorelle, ha una lunga e particolare storia da raccontare. Quando fu abolita la terza classe, il 3 giugno del 1956, fu tramutata in seconda classe con sedili e spalliera in similpelle. Una decina di anni prima, quando la livrea era ancora quella storica in bianco e amaranto, la AL 56.06, che insieme alle altre automotrici del gruppo fu protagonista del rilancio del trasporto viaggiatori alla fine degli anni trenta, fu anche protagonista dello sfollamento dei catanesi nei paesini etnei toccati dalla FCE durante la seconda guerra mondiale, e poi le artefici della rinascita dopo il conflitto, essendo le sole a circolare all’ombra del grande vulcano fino al 1952.

Dal 1953 le FCE rinnovarono il parco circolante con nuove automotrici in grado di trainare rimorchi; le AL 56 furono relegate a ruoli minori, ma non cedettero il passo, restando in servizio fino agli anni ottanta quando il gruppo fu ridotto a sole due unità, con quattro accantonamenti e successivamente demolizioni, solo perché i rotabili furono coinvolti in guasti o incidenti che le resero irreparabili.

Oggi, a scopo turistico, la AL 56.06 continua a marciare per la gioia degli appassionati e di turisti, i quali si fanno deliziare dal “ta ta ta ta” ritmico dell’automotrice nello sferragliare sulle rotaie a scartamento ridotto, tra una curva ed una controcurva, nello spettacolo delle vallate dell’Etna, e soprattutto presa d’assalto ad ogni “brontolio” dell’Etna con centinaia di “fotografi” pronti ad immortalare la cima del grande vulcano italiano, e perché no questo splendido esemplare ferroviario.

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