E’ in consegna in questi giorni un nuovo modello, in perfetta scala H0 1:87, prodotto da ATM Antonini Treni Modellismo e che riproduce un carro postale per servizio messaggeri Tipo 1923 (Articolo CF 05.005).
Rispetto al precedente modello, con Articolo CF 05.004 (leggi qui) che è stato consegnato nel dicembre 2024, questo differisce per il numero di serie (232) e per la residenza di assegnazione (Milano Centrale e non Torino Porta Nuova, ndr).
Il modello presenta tutte le ottime peculiarità di riproduzione per cui il marchio lombardo, che si sta avviando ai quindici anni di attività, si sta distinguendo in precisione e raffinatezza dei particolari; riprodotta il telaio ad imitazione della cassa in legno, con cassone REC, allo stato degli anni settanta (Epoca IV).
La cassa in è in ABS rinforzato, con riproduzione delle scalette e delle pedane compresi, e con corrimani in ottone fotoinciso. Il modello può girare anche in un raggio di curvatura R1.




BREVE CENNO STORICO – Questi veicoli, ordinati nel 1923-24 e consegnati nel 1924-25, sono stati realizzati da alcune tra le più note industrie nazionali produttrici di materiale ferroviario, in due ordini per le Regie Poste. Alla loro entrata in servizio furono numerati come UMCR 8.200 – 264.
Il loro passo da 8 metri, con sale a spostamento radiale, e la lunghezza di 13,33 metri fuori respingenti, li rendevano simili agli altri Tipi di postali quali i 1911, 1921, 1922, 1923 e 1923M. La tara media era di 16,8 tonnellate. Le boccole erano del tipo 43B, con sale SN; la trazione era continua del tipo ex-normale e respingenti tipo 21 con custodie tipo 65. Da segnalare all’origine la presenza del gancio con doppio tenditore di sicurezza tipo Sürth, poi eliminato.
La categoria di velocità alla quale erano iscritti era la 1, quindi potevano viaggiare a 100 km/h; erano dotati di freno Westinghouse automatico e riscaldamento Haag a vapore. L’illuminazione fu realizzata con lampadine ed accumulatori sin dall’origine, mentre quella di riserva era garantita da lumini di paraffina.
Le livree rivestite seguirono negli anni quelle degli altri veicoli ordinari,
tutte e tre vengono riproposte nei modelli ATM: all’entrata in servizio la cassa era in verde vagone, con l’imperiale in grigio cenere ed il telaio e relativa ferramenta erano in nero. Le iscrizioni al telaio erano in bianco, quella sulla cassa erano in giallo con ombreggiature rosse. Dalla metà degli anni 30, quando ormai erano passati sotto all’Amministrazione FS, la coloritura di cassa e telaio divenne in marrone ad olio, tinta assai simile al Castano FS, con iscrizioni in giallo ed imperiale colore alluminio. Oltre all’iscrizione “Regie Poste” su apposito cartello metallico in rilievo, sulla fiancata campeggiavano la bandiera Italiana con stemma sabaudo e il simbolo del regime del tempo, il fascio littorio, del quale fu disposta la cancellazione dal settembre del 1943.
Nel secondo dopoguerra, oltre all’eliminazione dei simboli della monarchia e del regime, anche il cartello “Regie Poste” fu eliminato, lasciando più umilmente posto alla semplice dicitura “Poste” nei pressi della buca di impostazione.