MODELLISMO | Acme consegna un interessante set con le carrozze a due assi Tipo 1936

In questi giorni Acme è andata in consegna con un interessante set composto da due carrozze a due assi delle Ferrovie dello Stato (FS). Con articolo 55328, infatti, l’azienda meneghina ha consegnato una carrozza di seconda classe Bi 35.000 ed una carrozza mista di prima/seconda ABi 66.000, entrambe contestualizzate nel Tipo 1936, in livrea d’origine castano/isabella. I rotabili sono ambientati in epoca terza e hanno la seguente numerazione: Bi 35 230 e ABi 65 002.

LE TIPO 1936 IN SCALA H0 1:87 – Di seguito la tabella con tutte le riproduzioni di questi rotabili in perfetta scala H0 1:87. E’ protagonista assoluto ACME che ha iniziato a riprodurre questi veicoli fin dai primi anni della sua attività: prime riproduzioni del 2001, dopo 17 anni l’azienda milanese è tornata a produrre questi rotabili.

MarcaArticoloNumerazioneLivrea/noteEpocaAnno
Terrazzini Tipo ’33 BT/CT 46000
ACME201-1Bt 46000Grigio ardesia, in metalloIVa2001
201-2Bt 46008Grigio ardesia, in metalloIVa2001
55014CT 46005 + CT 46008 + CT 46001Set 3 carrozze Terrazzini CT 46000 Castano/isabellaIIIa2007
55015BT 46003 + BT 46006 + BT 46007Set 3 carrozze Terrazzini BT  46000 castanoIIIb2006
55016Bt 46002 + Bt 46009 + Bt 46000Set 3 carrozze Terrazzini BT46000 grigio ardesiaIVa2006
Due assi Tipo ’36 BI/CI 35000, ABI 65000, ABDI 65500
ACME50473BI 35212BI 35000 grigio ardesia, balestre doppieIVa2008
50474BI 35021BI 35000 grigio ardesia, balestre singoleIVa2008
50481ABDI 65507ABDI 65500 2 assi, 1a/2a classe con bagagliaio, castanoIIIb2008
50482ABDI 65507ABDI 65500 2 assi, 1a/2a classe con bagagliaio, grigio ardesiaIVa2008
55020BI 35025 + BI 35007Set 2 carrozze Due assi 2a classe livrea castanoIIIb2007
55328BI 35232 + ABI 65002Set BI 35000 2a cl. + ABI 65000 1a/2a cl., castano/isabellaIIIb2025

CENNI STORICI – Le carrozze dette “Tipo 1936” sono un’evoluzione delle carrozze dette a terrazzini, ordinate e costruite tra il 1938 ed il 1940 in tre tipologie: 190 unità di sola terza classe CI 35.000-099 e 200-289, 100 unità  miste di seconda e terza classe BCI 65.000-099, e 10 unità ancora miste, ma con comparto bagagliaio BCDI 65.500-509.

L’intera serie è proprio un’evoluzione delle “terrazzini”: l’accesso diretto dall’esterno al vano passeggeri, senza la presenza di un locale di compensazione (vestibolo), causava un notevole disagio ai passeggeri, specie nella stagione invernale. Le “Tipo 1936” risolvono questo problema sostituendo il terrazzino con un vestibolo chiuso. Si tratta di un operazione che fu effettuata anche su varie vecchie vetture a terrazzini di inizio secolo, intervenendo con delle modifiche. Nelle Tipo 1936, invece, la questione era più efficacemente affrontata a livello progettuale.

Un effetto collaterale di tale modifica progettuale era anche la presenza di passaggi d’intercomunicazione protetti con mantici, mentre sulle “terrazzini” vi era solo la pedana ribaltabile e delle protezioni laterali (dei corrimano). Le “Tipo 1936” furono pertanto, in ambito FS, la prima serie di veicoli a due assi per trasporto passeggeri dotata sin dall’origine di quegli intercomunicanti con mantici che già erano presenti sulle più recenti vetture a carrelli. Tale caratteristica, essendo non universalmente presente, veniva all’epoca indicata nella sigla delle carrozze tramite una I: le Tipo 1936 sono quindi CI, BCI e BCDI a seconda della loro configurazione (solo terza classe – C -, mista di seconda e terza – BC -, o anche dotata di bagagliaio (D).

CI 35000, poi BI 35000

Le CI 35.000 (000-070 e 200-289) furono ordinate tra il 1936 e il 1938, e costruite tra il 1938 e il 1940 in 190 unità, che furono distribuite su tutto il territorio nazionale.

Avevano esattamente le stesse misure e caratteristiche delle BT a terrazzini: lunghezza di 17.640 mm, passo di 10.800 mm ed offrivano 86 posti a sedere su panche di legno. Come queste, avevano limite di velocità a 90 km/h.

Le finestre erano singole, e richiamavano quelle delle Cz Tipo 1921. La vettura era asimmetrica, con una sezione da cinque moduli ed una da quattro. La disposizione dei posti era la stessa delle “terrazzini”, con panche da 3 +2. L’unica ritirata si trovava in posizione paracentrale, ed aveva il finestrino della stessa foggia delle carrozze Tipo 1921-1937.

Originariamente di terza classe, cambiarono marcatura in BI 35000 nel 1956 con la promozione a seconda classe.

Nel 1959 vennero sancite come mancanti, in quanto gravemente danneggiate in guerra, 17 vetture di questo tipo. Le restanti circolarono fino oltre la fine degli anni ’70: nel 1979 vi erano 104 BI 35 con RV. Qualche anno dopo, nel 1983, restavano in inventario ancora 12 tra BI ed nBI.

Una dozzina di vetture furono trasformate tra il 1978 e il 1989 in vetture di servizio: alcune come carrozze alloggio e dormitorio, e un altro paio in vettura appoggio per il treno diserbatore: le carrozze di servizio furono le uniche a ricevere marcatura UIC (60 83 99-29 152 a 154, 250 a 256 Vlad, 60 83 99-29 151 VDis. 

BCI 65000, poi AB 65000

Le BCI 65.000 (000-099) furono costruite nello stesso periodo in 100 esemplari. Il modulo di terza classe era identico a quello del vano più ampio delle CI, ed ospitava 48 passeggeri seduti Anche la ritirata era uguale, ed in ugual posizione.

Il salottino di seconda era composto di tre moduli, quindi la sezione di seconda classe ospitava 24 passeggeri accomodati su divanetti da 3 su un lato, e poltrone da 1 posto sull’altro. Questo comportava un leggero disassamento dei corridoi paracentrali nelle due classi. I finestrini della più nobile seconda classe erano a bifora.

Poiché il vano di seconda classe risultava più corto di quello da 4 moduli delle CI, la lunghezza complessiva risultava di quasi un metro inferiore a quella delle CI (16.670 mm contro 17.590 mm). Anche il passo era ridotto a 9.880 mm contro i 10.800 mm originali.

Come per le CI, anche tra le BCI, nei primi anni ’50 alcune carrozze (31 esemplari) furono modificate per essere adibite a treni navetta assumendo la marcatura nBCI. Anche per queste, la trasformazione fu analoga a quella delle CI.

Nel 1956 le nBCI divennero nABI: in  tale occasione sulle fu applicata una leggera imbottitura dei sedili. Le vetture non trasformate divennero ABI grazie la “todos caballeros” che trasformava le seconde classi in prime, per lasciare il nome di “seconda” alle ex terze classi, anche se le panche rimasero tali.

Nel 1959 vennero indicate come mancanti per i danni di guerra 14 di queste vetture: una sola, la 000, fu recuperata trasformandola in semipilota.

A partire dal 1974 buona parte delle vetture ancora in esercizio vennero declassate, con marcatura UIC 83 24-20 200-251 BI. Le altre terminarono la carriera come miste.

Le finestre erano singole, e richiamavano quelle delle Cz Tipo 1921. La vettura era asimmetrica, con una sezione da cinque moduli ed una da quattro. La disposizione dei posti era la stessa delle “terrazzini”, con panche da 3 +2. L’unica ritirata si trovava in posizione paracentrale, ed aveva il finestrino della stessa foggia delle carrozze Tipo 1921-1937.

Tra il 1951 e il 1954 16 vetture furono trasformate in semipilota (11 in npBCDI, 5 in npCDI) – ma anche di questo parleremo nella trattazione delle BCDI e simili. Altre 31 furono predisposte per treni reversibili con semipilota, e cambiarono marcatura in nBI: la trasformazione comportava l’applicazione delle condotte del citofono di servizio e del comando di emergenza per il disinserimento della locomotiva in coda, oltre a quella del riscaldamento elettrico (REC). Furono contestualmente private del riscaldamento a vapore di cui l’intera serie era dotata fin dall’origine. Sul longherone, in centro, portavano la scritta IMPIANTO CITOFONICO.

Originariamente di terza classe, cambiarono marcatura in BI 35000 nel 1956 con la promozione a seconda classe.

Nel 1959 vennero sancite come mancanti, in quanto gravemente danneggiate in guerra, 17 vetture di questo tipo. Le restanti circolarono fino oltre la fine degli anni ’70: nel 1979 vi erano 104 BI 35 con RV. Qualche anno dopo, nel 1983, restavano in inventario ancora 12 tra BI ed nBI.

Treno inaugurale della ricostruita Lucca-Viareggio fermo sopra un viadotto ad archi in una località imprecisata nel 1946. Dalla foto si distingue molto bene la livrea che è in castano e isabella. 

Fonte: scalan.wordpress.com

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