Altra consegna per il marchio Acme. L’azienda meneghina, come da cronoprogramma, consegna la locomotiva elettrica E 656 182 (Articolo 60397), di quarta serie, modello visto in occasione dell’Hobby Model Expo di Novegro del settembre scorso. Il modello riproduce la macchina allo stato dell’epoca quinta, con smorzatori, nella livrea d’origine del deposito locomotive di Torino Smistamento. Dotato di presa decoder 21 MTC. Disponibile anche la versione con Sound-Decoder (Articolo 69397).
PICCOLO CENNO STORICO – Le locomotive elettriche E 656, soprannominate “Caimano”, sono state costruite tra il 1975 ed il 1989, in servizio fino al 2023, a parte alcune unità preservate per treni storici o servizi speciali. Alla loro realizzazione hanno partecipato Officine Casaralta, Officine Meccaniche Reggiane, Sofer e Tibb, con la componentistica installata da Ercole Marelli, Ansaldo, Asgen, Italgrafo e Officine Casertane. Prodotte in 461 unità sono suddivise in sei serie.
La prima serie dalla 001 alla 104 avevano la cassa con coprigiunti assemblata per chiodatura sullo stesso telaio delle E 646, e servizi ausiliari alimentati da due gruppi moto-alternatori da 125 kVA; la sottoserie dalla 052 alla 104 fu modificata nello snodo centrale del telaio, dove le parti metalliche lubrificate da una derivazione dell’impianto centralizzato furono sostituite da un elemento elastico non necessitante di lubrificazione.
La seconda serie dalla 201 alla 251: cassa senza coprigiunti assemblata per saldatura su telaio di diversa conformazione, derivato dal precedente e irrobustito in corrispondenza dello snodo e delle testate; servizi ausiliari alimentati da un convertitore statico Ansaldo da 180 kVA 450 Vca 60 Hz trifase, atto per operare soltanto sotto linea di contatto alimentata a 3 kV.
Terza serie dalla 251 alla 307. Telaio e cassa come per la 2ª serie e servizi ausiliari alimentati da due gruppi moto-alternatori come per la prima serie.
Quarta serie, oggetto di riproduzione del modello di Acme, dalla 159 alla 200. Telaio e cassa come per la 2ª e 3ª serie, ma con doppia fanaleria bianca e rossa; servizi ausiliari alimentati da un unico convertitore statico 180 kVA, atto per operare anche nelle stazioni di Modane e Ventimiglia, equipaggiate con linea di contatto alimentata a 1,5 kV.
La quinta serie numerata dalla 401 alla 550. Telaio e cassa come per la quarta serie, ma con vetri frontali con cornici in gomma anziché in acciaio; servizi ausiliari alimentati da due convertitori statici ARSA (Alimentatore Ridondante per i Servizi Ausiliari) da 120 kVA; impiego di cuscinetti a rulli cilindrici sulle sedi di ancoraggio dei motori agli assi cavi e di cuscinetti a rulli conici per le boccole degli assi.
Infine la sesta serie, numerata dalla 551 alla 608. Telaio come per la quinta serie e cassa con frontali di nuovo disegno; carrelli con ammortizzatori antiserpeggio che valsero loro, per qualche stagione, l’autorizzazione a viaggiare a 160 km/h sulla direttissima Roma-Firenze; servizi ausiliari alimentati come per la quinta serie e adozione di una centralina elettronica ridondata che consentì l’eliminazione del circuito di comando tradizionale, l’applicazione del comando multiplo di due unità tramite linea seriale a 13 poli e il telecomando da carrozza pilota per mezzo della condotta a 78 poli.