In attesa che siano consegnate le E. 645 di prima serie Rivarossi ha consegnato le E. 636 di terza serie: sono due i modelli in scala H0 1:87 consegnati. Il primo modello, con articolo HR2936 (HR2936S nella versione in digitale), è ambientata in epoca 4-5, in livrea castano-isabella, senza gocciolatoi frontali e con pantografi tipo 42LR. Si tratta della E.636 353. Il modello è provvisto di presa decoder 21MTC, con moltissimi particolari riportati: livrea e scritte di eccelso livello. Deposito di Ancona.
L’altro modello consegnato, quello con articolo HR2937 (versione in digitale HR2937S), è il locomotore elettrico E 636 378: in tutta livrea isabella, ambientato quindi in piena epoca cinque. Come per l’altro modello è presente la presa decoder 21MTC, e come per l’altro modello confermiamo le caratteristiche tecniche: numerosi particolari riportati di eccelso livello, con ottima riuscita di livrea e scritte. Deposito di Genova Brignole.
BREVI CENNI STORICI – Il gruppo E.636 è stato prodotto in tre serie di locomotive:
- prima serie (001 – 108) costruita dal 1940 al 1942;
- seconda serie (109 – 243) costruita dal 1952 al 1956;
- terza serie (244 – 469), costruita dal 1957 al 1962.
Il primo esemplare, la E.636.001, entrò in servizio nel maggio 1940, e durante la guerra altre 107 unità furono consegnate fino al 1943 da diverse industrie quali Breda, OM, CGE, Officine Meccaniche Reggiane, Magneti Marelli e Officine Ferroviarie Savigliano.
Le unità numerate 042, 068, 076, 078, 079 e 105 furono distrutte a seguito delle ostilità durante la Seconda guerra mondiale, ma terminato il conflitto la necessità di nuovi mezzi e l’intervento del Piano Marshall spinse a riprendere la costruzione di queste locomotive: di questa serie furono costruiti un totale di 469 esemplari, compresi i primi 108 realizzati durante la guerra. Oltre ai costruttori elencati si aggiunsero altre industrie: Fiat, TIBB, Officine Meccaniche Pistoiesi ed Ansaldo. Negli anni a seguire le innovazioni tecnologiche e i vari miglioramenti contribuirono a rendere maggiormente affidabile questo gruppo di locomotive, che servirono da base di partenza per i nuovi gruppi E.646 ed E.656, che pur essendo mezzi a sé stante portarono il numero di unità derivate dal medesimo progetto alla cifra di 1.219 mezzi.
La capostipite E.636.001 risultava accantonata presso il deposito di Palermo dal 1998, ma nonostante il valore storico è stata demolita in data 27 marzo 2007. Gli aspetti che più di altri avrebbero giocato a sfavore di un eventuale restauro di questa unità erano legati al pessimo stato di conservazione del rotabile, seriamente danneggiato ad una semicassa nonché quasi totalmente privato delle apparecchiature di bordo.
E 636 NELL’EDITORIA – Sono davvero tante le opere editoriali dedicate alla storia delle E.636. Moltissimi gli articoli proposti sulle riviste di settore. Segnaliamo due opere editoriali di un certo spessore ed interesse. Negli anni ottanta, ad opera di Elledi Edizioni, un volume tecnico dedicato a queste macchine che, dopo una prima stampa andata esaurita in breve tempo, fu nuovamente messo in ristampa per andare nuovamente esaurito nel volgere di pochi mesi.
Duegi Editrice invece negli anni novanta realizzò una videocassetta dedicata alle E.636. Nei primi anni duemila fu poi realizzato un DVD, in un nuovo supporto dunque ma riprendendo gli stessi contenuti proposti con la precedente uscita.