Ancora tante consegne nelle ultime settimane e da vari produttori: scopriamo le varie novità.
Partiamo dalla tedesca Piko che, in collaborazione con Emmemodels e con Fausto Faustini, prosegue nella consegna delle varie D.145 che erano state annunciate in occasione dell’Hobby Model Expo di Novegro del 2018.
A proposito di questo annuncio rivediamo prima lo speciale che realizzò TeleVallassina in cui Faustini spiegò bene tutto il progetto delle D.145 e poi delle D.141.
La prima versione che arrivò nei negozi nel primo trimestre del 2019 fu la D.145 2018 (Articolo 52840, e 52842 per la versione digitale) del deposito di Milano Smistamento, che faceva parte del primo lotto di macchine consegnate 2001:2020. Costruite nella prima metà degli anni ’80, dal 1983, furono consegnate alle Ferrovie dello Stato con il logo a televisore.
Nella seconda metà degli anni ’80, e fino al 1989, fu invece consegnato il secondo lotto di macchine numerate dalla 2021 alla 2062. Queste macchine differivano rispetto al primo lotto per alcuni particolari: prima di tutto per la presenza del logo a losanga di colore grigio, per la presenza dei corrimani e dei batti-piede di nuova forma, per il tubo di scarico dei motori sul cofano presente nella parte inclinata, per il telaio diviso orizzontalmente e per i fori passaggio della catena per il sollevamento della locomotiva.
Ecco così che Piko ha recentemente consegnato la D.145 2029 (Articolo 52850 e 52851 per la versione in digitale, ndr) che presenta tutte le modifiche di cui sopra, e che sottolineiamo nella galleria fotografica qui sotto.
Il modello presenta tutti gli ottimi pregi del primo lotto con le modifiche di stampo ben riprodotte. Presenta le luci in cabina commutabili in digitale, dotata di interfaccia digitale Plux22 e con la predisposizione al Sound-Decoder.
Piko ha poi consegnato un altro modello numerato D.145 2046 che presenta il logo versione Xmpr, e quindi ambientabile nella seconda metà degli anni novanta e primi anni duemila (fino al 2010, anno in cui furono poi introdotti su questa macchina i sensori sul tetto per la marcia del treno, ndr). Vediamo una galleria fotografica anche di questo modello: articolo 52852, e 52853 per la versione in digitale.
Faustini nell’intervista del 2018 parlò chiaramente di carri merci italiani, progetto che in questi tre anni è stato rispettato perché proprio recentemente la Piko ha già consegnato diversi modelli, anche da noi documentati nelle ultime settimane. Adesso Piko sta andando oltre ed infatti stanno arrivando nei negozi anche alcune carrozze. Già consegnate le Eurofima C1 (Livrea arancio, ndr), nelle confezioni singole e adesso anche in una confezione da tre pezzi. Giunge nei negozi italiani anche una confezione da tre pezzi di carrozze Eurofima delle austriache OBB, ottime per la composizione di alcuni treni internazionali protagonisti negli anni ottanta e novanta anche nel nostro paese. Per esempio per la riproduzione del “Romulus”. Nella galleria fotografica di seguito alcune foto scattate che mettono in risalto la buona riuscita del modello. La confezione delle carrozze OBB, composta da una prima classe e due seconde classi, ha come articolo 58225, mentre il set da tre pezzi in livrea arancio delle FS, sempre composto da una prima classe e due seconde classi, è l’articolo 58224.
L’altra tedesca Roco, invece, ha recentemente consegnato in collaborazione con PiRATA altri quattro modelli del carro FS privatizzato S.I.T.F.A. per il trasporto di automobili. Si tratta di un carro tipo Pay 535 901 (quello con articolo 76992E), ambientato in epoca III. Con altre numerazioni sono ora disponibili anche altri tre carri con articoli 76992F, 76992G, e 76992H. Nei mesi scorsi erano stati consegnati i primi quattro carri ovviamente con numerazione diversa: 76992A, 76992B, 76992C e 76992D. Cosa possiamo dire di questo carro? Il carro viene consegnato vuoto, senza cioè il carico di auto. Va detto che i treni vuoti viaggiavano di ritorno verso gli stabilimenti, quindi non è detto che nei nostri plastici non possano girare “vuoti”. Inoltre bisogna ricordare che all’epoca non per forza i convogli merci erano a composizione bloccata. Questo significa che potevamo assistere a lunghe teorie di carri trasporto auto come questi, come accade unicamente oggi, anche superiori alle dieci unità ed eventualmente aggiunti a convogli con altre tipologie di carri, oppure due/tre unità in aggiunta a convogli merci misti. Pertanto l’acquisto di uno o due pezzi di questo modello può impreziosire la composizione di qualche treno merci dell’epoca. Pensiamo questi carri dietro ad una E.626 per esempio, in un convoglio merci tipico di fine anni cinquanta inizio anni sessanta.
La ATM Antonini Treni Modellismo, come annunciato già nel programma presentato nel 2020, ha consegnato durante l’ultima settimana di ottobre il carro Tipo L (1959) con garitta, quindi ambientato in epoca III delle FS Italia. L’articolo 12.005 fa seguito al set composto da due carri Tipo L senza garitta che l’azienda meneghina aveva consegnato qualche mese fa: si tratta come sempre di una buona realizzazione di stampo, eccellente la riproduzione delle chiodature e dei particolari così come delle scritte nitide come appare corretta anche la livrea. Il modello, come per i precedenti, è impreziosito da particolari riprodotti in fotoincisione.
Chiudiamo la nostra rassegna con l’immancabile Rivarossi che prosegue il suo cronoprogramma di consegne, che erano state annunciate tra dicembre 2020 e gennaio 2021 e che riguardavano appunto questo intenso 2021. Un anno complicato per Rivarossi tra Brexit, pandemia e difficoltà economico-commerciali per via delle tante complicazioni per poter rispettare i tempi di consegna dovuti a fattori esterni al gruppo Hornby (ad esempio le difficoltà nelle consegne delle aziende addette al trasporto delle merci, ndr). Nonostante tutto la Rivarossi sta portando avanti con grande impegno e dedizione il proprio lavoro, mantenendo gli impegni presi.
Così ecco che giungono nei negozi specializzati, e quindi a disposizione di tutti gli appassionati, nuovi modelli. Tra tutti spiccano i carri pianale per il trasporto furgoni Tipo Laads immatricolati presso il parco FS Trenitalia ma della società privata Transwaggon. Si tratta dell’articolo HR6500, in livrea Xmpr, e dell’articolo HR6501, nella livrea rosso vagone. Entrambi i carri sono con carico di quattro furgoni Mercedes Sprinter ciascuno. I carri sono ambientabili per le epoche Vb e VI, quindi dalla seconda metà degli anni novanta e fino ai giorni nostri. Possono essere riprodotti in lunghe teorie di soli carri di questo tipo, oppure anche agganciabili a convogli misti con trasporto auto come spesso è capitato di osservare.
E come da programma Rivarossi ha consegnato anche il set di carri cisterna a due assi per il trasporto dei carburanti della Shell. Si tratta dell’articolo HR6518, i due carri Tipo Mbe differiscono in alcuni particolari tra i quali il fatto che uno è dotato di garitta e l’altro no, oltre alla livrea della cisterna stessa. I carri sono ambientati in epoca III e hanno percorso le linee ferroviarie italiane fino alla epoca IV.
Con le stesse ottime fatture realizzative della precedente coppia di carri serbatoio la Rivarossi ha consegnato anche la coppia di carri a due assi per il trasporto di prodotti chimici Tipo Md, entrambi con terrazzini, e immatricolati presso il parco FS dell’azienda privata “Montecatini” di Milano (Articolo HR6519). I due carri sono ambientati in epoca III, e come per i precedenti due carri si sono resi protagonisti fino all’epoca IV.