Nuovo appuntamento con la rubrica “composizioni”. In questa puntata torniamo ideologicamente all’estate del 1967. Estate non significa solo linee ferroviarie di mare o comunque di turismo. E’ chiaro che il primo pensiero quando parliamo di estate è rivolto a quelle straordinarie linee ferroviarie che costeggiano i nostri mari: viene a mente la Liguria, ma anche la Toscana, la Campania o la Calabria, oppure la Sicilia, finanche tutta la costa del Mar Adriatico.
Invece no, per raccontarvi una piccola fetta dell’estate del 1967 andiamo a prenderci un treno lontanissimo dall’ideologia del treno da turismo, di un treno “bagnato” dalla vaporizzazione delle goccioline delle onde marine, accarezzato magari dalla brezza di iodio e di salmastro.
Facciamo un salto nella Bologna di fine anni sessanta: 1967 appunto. E’ il 20 Luglio del 1967, è il penultimo giovedì di luglio. Il cielo è stellato, fa caldo a Bologna, e fa caldo anche alla stazione di Bologna Centrale, dove è pronto a partire il treno denominato A687. Si tratta dell’accelerato Bologna Centrale, Prato, Firenze Santa Maria Novella. In pratica si tratta di un locale, pronto a fermare a tutte le stazioni della linea appenninica. Alle 20:07 in punto, mentre il sole sta iniziando la sua fase di tramonto ed è già nascosto dietro le alture dell’Appennino ToscoEmiliano, il disco del segnale luminoso che regola la partenza del treno diventa da rosso a verde. La E.424, titolare del treno, si muove dal capoluogo dell’Emilia Romagna per dare inizio al suo “arrampicamento” sul muro dell’appennino. La E.424 ha il compito di trainare un classico “locale da epoca III”, l’epoca del castano isabella che lascia spazio al tutto castano: in realtà dal 1965 siamo entrati nell’epoca ferroviaria quarta, quella dove il castano lascia piano piano spazio al grigio ardesia. Ma nel 1967 c’è ancora tanto spazio per il castano, soprattutto per treni come questi. Un treno formato da due carrozze “corbellini” di seconda classe e da un carro tipo Ghks, ex carro Tipo F con funzioni di carro collettame, che ha il compito di servire tutte le stazioni della linea e raggiungere Prato Centrale (orario ufficiale per le ore 21:29 con sosta di due minuti, ndr) e poi attestarsi al binario 14 della stazione di Firenze Santa Maria Novella alle ore 21:49.
Durante il tragitto il treno presta molte fermate e, tolto l’ultima tratta tra Prato e Firenze dove impiega appena venti minuti, durante le fermate la sosta in alcuni casi è necessaria per dare precedenze ai treni più importanti che percorrono la linea.