MODELLISMO | Vitrains ha consegnato la rimorchiata Ln 882 1510

Annunciata qualche mese fa, e consegnata in questi giorni da Vitrains, la rimorchiata Ln 882 1510, indispensabile per realizzare un bel convoglio in perfetto stile anni settanta ed ottanta in composizione alle Aln 668 serie 1500 che Vitrains aveva già realizzato nel 2012 (Articolo 1071). L’azienda vicentina ha però nuovamente annunciato la produzione delle Aln 668 serie 1500, con migliorie rispetto al modello dello scorso decennio. Con articolo 1771 uscirà infatti un set composto dalla Aln 668 1501 (motorizzata) e Aln 668 1510 (folle).

Questa rimorchiata era possibile osservarla in composizione con altre due Aln 668, oppure come pilotina in coppia con un’altra Aln 668.

Realizzata nella livrea d’origine anni ’70, ambientata per epoca IV (anche anni ’80 e ’90 fino al passaggio in livrea Xmpr, ndr), questo modello è dotato di decoder funzioni montato di serie, così come l’illuminazione interna. Livrea definita e precisa, così come nitide e ben riportate le scritte. Vitrains ha annunciato la consegna a breve dell’articolo 3224, per la livrea in “Xmpr”.

UN PO’ DI STORIA – Le rimorchiate pilota Ln 882 furono ordinate nel 1964 e prodotte in ventitré esemplari, numerati da Ln 882.1501 a Ln 882.1523, dalla FIAT Sezione Materiale Ferroviario tra il 1965 e il 1966, contemporaneamente alle automotrici ALn 668.1500; furono gli ultimi rimorchi costruiti per le automotrici Diesel delle Ferrovie dello Stato.

Sono caratterizzate dalla presenza di una sola cabina di guida, da una capacità di ottantadue posti a sedere, tutti di seconda classe, e possono essere trainate alla velocità massima di 110 km/h.

Le Ln 882 sono in grado di pilotare solo le automotrici ALn 668 serie 1500, con cui possono essere accoppiate in semplice o doppia trazione a comando multiplo.

I carrelli sono analoghi a quelli delle Aln 668.1500, con le molle delle sospensioni dimensionate per il minor carico e, trattandosi di carrelli portanti, privi del ponte invertitore di marcia.

Diversamente dal precedente gruppo Ln 664.1400, costruito per la serie ALn 668.1400, le Ln 882 vennero realizzate con la cassa della stessa lunghezza delle unità motrici ALn 668.1500, con una sola cabina di guida e prive del bagagliaio il cui spazio fu utilizzato per elevare la capacità a 82 posti.

La lunghezza e la non indifferente massa di 26 tonnellate fecero affibbiare a questi veicoli il soprannome di «rimorchioni», che rendeva bene l’idea delle soggezioni causate alle automotrici che ne avevano l’onere del traino.

L’allestimento interno comprende i seguenti ambienti:

  • cabina di guida sul lato anteriore sinistro con posti macchinista e aiuto macchinista ai lati del vano dell’intercomunicante;
  • ambiente di seconda classe costituito da cinque moduli di 1.600 mm con trentasei posti su sedili sistemati secondo lo schema 2+2, comprendente la ritirata nel mezzo modulo posteriore destro;
  • vestibolo di salita con due porte a libretto a comando pneumatico per ciascun lato, tre strapuntini e accesso alla ritirata;
  • ambiente di seconda classe costituito da sei moduli di 1.600 mm con quarantaquattro posti su sedili sistemati secondo lo schema 2+2 e due posti su sedili singoli a fianco del vano dell’intercomunicante.

Pur con una foggia leggermente diversa dei sedili e della copertura delle luci fluorescenti sul soffitto, l’arredamento interno è analogo a quello delle automotrici ALn 668.1500.

Diversamente dalle rimorchiate Ln 664.1400, la cabina di guida occupa interamente la testata anteriore e salvo per la mancanza della porta laterale di servizio, che obbliga il personale ad accedervi dall’ambiente viaggiatori, è identica a quella delle automotrici della serie 1500.

Le Ln 882 erano equipaggiate con i normali organi di trazione e repulsione (gancio di trazione e respingenti) che, oltre a consentire l’accoppiamento previsto in sede di progetto con le ALn 668.1500, permettevano loro, qualora ve ne fosse stata necessità, di essere inserite in composizione con la maggior parte delle automotrici e con i treni di materiale ordinario.

Sulle testate erano inoltre disponibili gli accoppiatori della condotta elettrica a bassa tensione a 78 poli, che consentiva loro di pilotare fino a due automotrici della serie 1500 in doppia trazione a comando multiplo.

Tuttavia le rimorchiate Ln 882, concepite per le ALn 668.1500 dotate di cambio Wilson a quattro marce, non sono utilizzabili per il pilotaggio di nessuna delle altre serie di ALn 668, tutte equipaggiate con il cambio FIAT a cinque marce.

Impianto di riscaldamento

Per il riscaldamento invernale, viste le maggiori dimensioni rispetto alle rimorchiate Ln 664.1400, fu necessario installare nel sottocassa una seconda caldaietta Webasto; una volta riscaldata, l’acqua viene messa in circolazione da una pompa centrifuga azionata da un motore elettrico in dieci aerotermi, uno dei quali posto nella cabina di guida.

Impianto pneumatico

Oltre alle condotte per la frenatura continua del convoglio, l’impianto pneumatico delle rimorchiate Ln 882 comprende i circuiti di alimentazione delle utenze elettropneumatiche locali, costituite in particolare dalle porte del vestibolo d’accesso, a comando centralizzato, e dai segnalatori acustici azionati localmente dalla cabina di guida.

L’aria compressa viene fornita dai compressori azionati dai motori di trazione delle automotrici accoppiate.

Impianto elettrico

L’impianto elettrico è alimentato alla tensione nominale di 24 V in corrente continua da batterie di accumulatori ricaricate dagli alternatori della motrice per mezzo di alcuni contatti della condotta elettrica di accoppiamento.

Le batterie alimentano tutte le utenze elettriche del veicolo, in particolare i circuiti di illuminazione e il banco di manovra della cabina di guida.

Assegnazioni ai depositi locomotive

Le rimorchiate Ln 882 furono assegnate inizialmente ai DL (depositi locomotive) di Asti, Cremona e Pavia dove svolsero la maggior parte della loro carriera accoppiate con una sola motrice, tranne ad Asti sulle cui linee collinari furono spesso usate intercalate tra due automotrici. Con la chiusura degli impianti di Asti e e Pavia nel 1997, furono assegnate anche al deposito di Novara, dove però rimasero quasi inutilizzate.

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