Il recente annuncio di Oskar di voler riprodurre i treni delle ALe 642, Le 764 e Le 682, ha destato nuovo interesse per questi mezzi che rappresentano, al pari delle locomotive coeve E.632-633 ed E.652) il passaggio dai mezzi elettrici reostatici a quelli elettornici. Relegati a servizi pendolari o su brevi distanze, in campo modlelistico hanno sucitato interesse solo in case artigianali o poco più, pur essendo diffusi un po dappertutto insieme alle progenitrici ALe 582 e rimorchiate. Le poche riche che seguono ne vogliono tracciare le principali peculairità, mentre le foto allegate ne danno un ricordo nei loro schema di coloritura originale.
Al loro debutto, anzi appena prima, i treni che sarebbero stati composti con le allora nuove Automotrici Leggere elettriche ALe 582 con le rispettive rimorchiate erano soprannominati “rapidini”, con termine amorevolmente coniato dal personale che ne curò l’allestimento. Ebbero una gestazione non facile e anche precedute da perplessità sulla loro utilità, e solo nel maggio 1987 apparvero i primi due esemplari Ale 582 022 e 023 che svolsero prove sulla linea da Firenze a Montecatini T.me al fine di valutare le correnti introdottre nel binario e nei circuiti di blocco dal loro equipaggiamento di trazione. Peraltro erano e sono state la logica continuazione dei treni di nuova concezione secondo la filosofia costruttiva iniziata una decina di anni prima con i GAI e proseguita con le ALe 724 e, con l’esperienza delle quali, nel 1983 le FS avevano avviato contatti con l’industria privata (Ansaldo Trasporti) Breda Costruzioni Ferroviarie, Fiore, Marelli, Metalmeccanica Lucana e Officina della Stanga) per la progettazione e la costruzione di treni, composti da elettromotrici e rimorchiate, adatti al traffico veloce a coro e medio raggio. Divergenze sui prezzi e variazioni del primo progetto fecero slittare al 1984 l’approvazione ufficiale dell’ordinazione di 90 Ale 582 insieme a 22 rimorchiate Le 763 e 68 unità pilota Le 562.
Il nuovo progetto si ispirò più da vicino alle note Ale 724 e Le 884 da cui si sarebbero distinti tecnicamente solo per particolari minori come i convertitori statici ASA al posto degli Ansaldo e la ridondanza di tutti i circuiti con possibilità di regolazione d’emergenza. Mantenevano l’equipaggiamento a “full-chopper” a frequenza fissa (450 V 650 Hz, onda quadra), i motori in c.c., gli ottimi carrelli in acciaio saldato della Ferrosud (GA 860) però con maggiore escursione alterale, la frenatura elettrica a recupero e dissipativa a controllo automatico, i pantografi tipo 52 FS e naturalmente gli accoppiatori automatici sulle testate d’estremità tipo Scharfenberg.
Esteticamente si avevano importanti novità. Adottando ancora la struttura in lega leggera, i nuovi mezzi adottarono un frontale più ricercato e interamente in preformato in poliestere e vetroresina capace di resistere a oggetti scagliati contro fino a velocità fino a 200 km/h, e uno schema di verniciatura decisamente migliore con gli stessi colori della carrozze per MDVE, rosso fuoco e grigio polvere con striscia arancio; schema poi venuto meno con il discutibile XMPR. All’interno l’arredamento e il disegno dei sedili manifestava un deciso salto di qualità rispetto sia alle Gai che alle ALe 724.
Nella ALe 582 i posti a sedere sono 17 di 1ª classe e 41 di 2ª classe; sono invece rispettivamente 76 e 56, tutti di 2ª classe, per le Le 763 e le Le 562; curiosamente le ritirate sono presenti solo sulle rimorchiate.
Come conseguenza di una costante evoluzione tecnologica dei componenti e del fatto che i servizi loro affidati erano prevalentemente locali, agli inizi degli anni Novanta dalle nostre furono derivate le ALe 642, secondo un’analoga impostazione impostazione meccanica e tecnica, ma con differenze per i circuiti di comando a bassa tensione, per alcune soluzioni legate ai sistemi antincendio e per il fatto che furono previste interamente con posti di sola 2ª classe. Pur essendone una naturale evoluzione i due gruppi di elettromotrici non possono formare treni tra loro
Classificazione FS |
ALe 582 |
Ale 642 |
Rodiggio |
Bo’Bo’ |
Bo’Bo’ |
Lunghezza totale |
26.115 mm |
26.115 mm |
Interperno/Passo carrello |
18.640/2560 mm |
18.640/2560 mm |
Diametro ruote motrici |
860 mm |
860 mm |
Numero/Tipo dei motori |
4/EXH 4046 |
4/EXH 4046 |
Potenza oraria |
1.386 kW |
1.386 kW |
Potenza continuativa |
1.218 kW |
1.218 kW |
Regolazione velocità |
full-chopper |
full-chopper |
Rapporto di trasmissione |
30/75 |
30/75 |
Velocità massima |
140 km/h |
140 km/h |
Massa in servizio |
57.000 kg |
57.000 kg |
Cabine di guida |
1 |
1 |
Posti a sedere 1ª cl./ 2ª cl. |
17/41 |
0/64 |
Composizione tipo con rimorchiate e rimorchiate pilota dedicate |
Ale 582+Le562 |
ALe 642 + Le 682 |
ALe 582 + Le 763 + Le 763 + Le 763 + ALe 582 |
ALe 642 + Le 764 + Le 764 + ALe 642 |
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ALe 582 + Le 763 + Le 763 + Le 763 + Le 562 |
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Fausto Condello
Una risposta
In porrettana per qualche anno abbiamo avuto anche composizioni di Ale 642+Le 764+Le 764+Le 764+Ale 642 e anche Ale 642+Le 764+Ale 642