Analisi a cura di Angelo Licari (da Facebook)
La quasi quarantenne E626 Roco finalmente messa a confronto con la neonata Level, uscita da pochissimi giorni. Il confronto può essere solo parziale perché, sebbene siano due seconde serie (II) a confronto, la Roco ha proposto una macchina allo stato d’origine con motodinamo , mentre Level ha presentato una “ricostruita”, ovvero una unità (la 075) che, a causa dei danneggiamenti dovuti alla guerra, ricevette gli avancorpi analoghi a quelli delle macchine di IV serie. Nonostante i suoi 37 anni, devo constatare che il modello Roco si difende molto bene: superlative incisioni della cassa e dimensionamento ineccepibile sono i punti di forza, oserei dire al pari della nuova Level. Dove la Level surclassa nettamente la Roco è il telaio: qui si nota maggiormente l’anzianità del modello Roco, spoglio di particolari e, sebbene ben inciso, molto più piatto rispetto al Level. Quest’ultimo ha riprodotto l’esatta forma delle balestre, leggermente arcuate, mentre le Roco sono orizzontali. Un elemento visivamente importante ma mancante sulla Roco sono i tubi lanciasabbia inclinati, tipici di tutte e quattro le serie, ricostruite comprese. Level li ha riprodotti in plastica flessibile e non sono d’intralcio alle rotazione dei carrelli. Lo spazio d’aria fra i carrelli e la cassa del Roco è fastidioso e falsa il dimensionamento del muso facendo sembrare il carrello stesso più basso rispetto alla cassa di quanto lo sia realmente, in verità, accostando i due modelli, si evince quanto il dimensionamento sia corretto e quanto questo ampio gioco sia un brutto effetto ottico. Level ha eseguito questo dimensionamento in modo magistrale, riempiendo il giusto questo vuoto.
I panconi del Roco sono sottotono, con condotte sovradimensionate (ma è un vizio della casa austriaca non solo sui modelli italiani), abbozzo di gancio stampato e respingenti a dir poco inguardabili. Corretto e piacevole alla vista il Level, con i fantastici respingenti già visti sulle articolate Lima Expert. Sul tetto poco da dire, stesso discorso della cassa, fatti bene entrambi, il Roco con le condotte elettriche stampate, riportate sull’esecuzione di Level. I pantografi sono imparagonabili, per nulla corrispondenti al vero i Roco, molto belli i 42 LR di Level. Sarò curioso di vedere quando usciranno le macchine con i tipo 32 d’origine…
Il funzionamento:
La meccanica del Roco purtroppo è molto limitata, sebbene la macchina sia provvista di un generoso motore a 5 poli, la trazione è affidata, tramite cascata di ingranaggi, ai soli due assi centrali che purtroppo ne limitano fortemente la forza di trazione. Bene invece il passo elettrico molto lungo, anche se gli assi prendi corrente sono poco aderenti alle rotaie a causa della leggerezza dei carrelli. Migliora nettamente installando il PCB Almrose, provvedendolo a sua volta di decoder con compensazione del carico.
La E626 075 di Level (dotato da me di decoder ESU V4.0) si muove dolcemente già ruotando di poco il joggle e, nonostante sia stata una prova senza carico, la macchina denota un’ottima forza di trazione. Lo schema meccanico di questa prevede i 4 assi dei carrelli motori, i due centrali folli. Tutte le ruote prendono corrente.
Una chicca nell’illuminazione: oltre al normale spegnimento delle luci, i fari rossi sono escludibili con le funzioni 1 e 2, mentre le funzioni 4 e 5 accendono e spengono le lampade in cabina!La Roco pesa 360 g, la Level 366 g, con diversa distribuzione dei pesi.
Conclusioni :
Su un post di qualche giorno fa si chiedeva perché riproporre una macchina già presente sul mercato da quasi quarant’anni, la risposta è una sola: si evolve! Fino ad ieri avevamo a disposizione un bel modello, oggi possiamo scegliere di averne uno superlativo. Non buttate le vostre Roco, nonostante siano anzianotte hanno ancora da dire la loro, soprattutto per quanto riguarda la cassa, certo non potete più pretendere di agganciarle al seguito delle composizioni rinforzate, ma con tre o quattro carrozze di un locale o i pochi carri di un merci minimo, svolgeranno ancora egregiamente il loro compito. Per i lavori più pesanti c’è la Level!